I Murazzi
Più di un luogo, uno stile di vita!
Crocevia di artisti e nottambuli, passaggio obbligato per nativi e forestieri, porto sepolto di
anime vaganti, i Murazzi per anni sono stati la città segreta, attraversata ad un tempo dall’impiegato e dall’artista, dal milionario e dal bohemien - tanto diversialla luce del sole, quanto incredibilmente simili nel loro comune cercare qualcosa in fondo alla notte.
Con il termine Murazzi, o più amichevolmente Muri, si identificano gli approdi e le arcate della sponda Ovest del fiume Po che attraversa il centro di Torino nei pressi della stupenda Piazza Vittorio. L’origine del nome deriva dagli alti argini, le mura appunto, costruiti nella prima metà del ‘800 per preservare la città dalle piene del fiume.
Fino agli anni Cinquanta utilizzate dai pescatori come rimessaggio per le proprie barche, diventarono negli anni Ottanta il punto di riferimento per il divertimento serale e notturno cittadino con l’apertura dei primi locali, raggiungendo notorietà a livello nazionale ed internazionale grazie all’atmosfera unica che caratterizzava le lunghe notti sulle rive del Po.
Il locale più rappresentativo era senza dubbio Giancarlo, dal nome del suo proprietario, unanimemente riconosciuto come il fondatore dei Murazzi. Non è un caso quindi che il suo volto sia presente sull’etichetta dell’Amaro dei Murazzi.
Anni di creatività, di arte, di incontri, di vicende umane, anni in cui la musica d’avanguardia sgorgava potente dalle acque del Po. Lì si ritrovavano i gruppi musicali, dai Mau Mau agli Africa Unite, dai Persiana Jones, ai Linea 77, ai Subsonica.
Lì finiva di sbronzarsi Vinicio Capossella che smaltita l’ennesima sbronza murazziana, fece del mitopoesia con “Il Tanco del Murazzo”. Lì più di una generazione è cresciuta, ha fatto i suoi errori e il suo apprendistato alla vita, ha trovato la suastrada o l'ha smarrita.
Quelle notti puzzolenti di acqua salmastra e specchiate di luna piena e alcolica restano cristallizzate nei ricordi di ogni torinese.